GS Le Panche Castelquarto

Associazione Sportiva Dilettantistica

 Il Sodo

Sabato 8 Dicembre ore 9:00 ci troviamo al Sodo per la nostra classica non competitiva di fine anno.

Ma cos'e' il Sodo? Ce lo spiega qua sotto Annalisa con la sua consueta competenza e precisione!



Sfatiamo subito una leggenda “la corsa del Sodo parte dalla piazzetta del Sodo”. Non è vero: la piazzetta del Sodo non esiste; è solo uno slargo di Via Reginaldo Giuliani. Esiste invece via del Sodo che, partendo da via Pietro Fanfani, attraversa la ferrovia e sbuca appunto in via Giuliani.
Il toponimo SODO sembra derivi da terreni da dissodare ai piedi della collina di Quarto. C’è anche un’altra versione secondo la quale il Sodo era l’unico territorio asciutto in mezzo a zone acquitrinose.
Comunque il Sodo era un vecchio casale, poi diventato borgo, lungo l’attuale via Giuliani, nel punto dove fanno capo le vie delle Panche e di Quarto. Oltre al borgo, c’erano ville di famiglie illustri come gli Agli, i Giugni, i Rondinelli. In via del Sodo si trovavano Casa Minoccheri che nel 14° secolo era della famiglia Compagni ela Villa Schneiderff che nel 15° secolo apparteneva alla famiglia Di Tura passata poi, tra gli altri, ai Gesuiti, ai Ridolfi, all’ospedale di Santa Maria Nuova ed ai Corsi. Nel 1865 Bernardo Schneiderff la donò alle monache di San Domenico del Maglio che la tennero fino alla costruzione (accanto alla villa) dell’Istituto Chimico Farmaceutico Militare (inaugurato nel 1931). Rimase in funzione la cappella che fu usata come chiesa parrocchiale fino alla costruzione della Chiesa di San Pio X al Sodo nel 1964.
Fino agli anni 2000 al Sodo era attiva la Seves. La   storica vetreria fiorentina, nata  nel 1928 come industria specializzata nel vetro ottico per lenti da occhiali (si chiamava SAIVO), poi passò alla produzione di bicchieri, infine dal 1994 produsse il vetromattone.. La produzione andò a gonfie vele fino al 2008.
Ricordiamo che Seves ha collaborato con Renzo Piano per la facciata del Maison Hermès di Tokyo, ha  lavorato allo stadio di Madrid, mentre la torretta del Teatro Puccini a Firenze è realizzata con i vetromattoni della Seves.
Nel 2009 la Seves chiuse in quanto la finanzaria in quel momento proprietaria dell’azienda, decise di trasferire la produzione nella Repubblica Ceca.
Il 12 settembre 2018 il sindaco Dario Nardella ha annunciato che Leo France trasferirà la produzione nell'area della ex Seves. Leo France appartiene alla famiglia Pinzauti, ed è un’azienda fiorentina, completamente a conduzione familiare, che produce da oltre quarant’anni bigiotteria e accessori per i più grandi nomi della moda a livello mondiale.





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